La struttura del mobile: le parti che compongono un mobile e le tipologie di struttura. Come realizzare un mobile in modo intelligente e pratico.
Bentornato nel mio Diario di un Apprendista Falegname!
In questo articolo ti parlo di una cosa molto importante, ma spesso ignorata soprattutto dai principianti che si avvicinano alla Falegnameria:
La struttura del mobile.
Infatti, come qualsiasi altra cosa, anche i mobili hanno bisogno di una struttura per tenersi in piedi.
Un telaio di sostegno che faccia da scheletro per il nostro manufatto e faccia in modo che rimanga stabile.
Ma non preoccuparti, non hai bisogno di una laurea in ingegneria per costruire un comodino!
Infatti nel corso di questo articolo ti parlerò di come realizzare un mobile in tutta tranquillità e con la consapevolezza di avere le conoscenze adatte a creare oggetti stabili e durevoli.
Ma i mobili devono soddisfare esigenze specifiche e devono essere progettati perciò in modo da essere esteticamente gradevoli e funzionali.
FUNZIONALITÀ DEL MOBILE

Molto spesso, soprattutto quando parliamo con un architetto o un designer, sentiamo ripetere frasi del tipo:
“Questo armadio è veramente funzionale!”
“Si tratta di una camera da letto confortevole e funzionale…”
Personalmente, da designer, mi chiedo spesso se i non addetti ai lavori sappiano davvero cosa significa la parola funzionale.
Funzionale significa rispettoso delle caratteristiche antropometriche dell’uomo.
Cioè?
Cioè che rispetta le misure e le dimensioni dell’uomo in base all’utilizzo che questo ne farà.
Salvo casi particolari, un tavolo da pranzo non può essere alto 130 cm da terra così come un letto non sarà lungo 4 metri…
Inoltre tutto ciò che costruiamo deve essere facilmente utilizzabile.
Ad esempio un armadietto pensile avrà la maniglia nella giusta posizione in modo che chi ne usufruisce non sia obbligato a prendere la scala ogni volta che deve aprirlo…
Un’altra condizione per la funzionalità è che il mobile sia adeguato all’utilizzo che se ne farà: se progettiamo uno scaffale per il bar, dovrà essere fatto in modo che ci entrino le bottiglie di liquore in modo perfetto.
Se una bottiglia di liquore è alta in media 28 cm, non possiamo lasciare 20 cm di spazio tra un ripiano e l’altro…
Ovviamente qui sto un po’ esagerando con le dimensioni, ma è solo per farti comprendere meglio il concetto.
Quindi in conclusione, la funzionalità non è altro che la semplicità di utilizzo dell’oggetto da parte dell’utente.
E dobbiamo tenerne conto in fase progettuale e, ovviamente, in fase di realizzazione.
PARTI DEL MOBILE

Prima di passare alla realizzazione del mobile vera e propria però, voglio spiegarti come vengono denominate solitamente le varie parti che lo compongono nella struttura.
Non ti parlo qui di sportelli, cassetti, ripiani o cornici decorative che non hanno funzione prettamente strutturale.
Ne parlerò sicuramente in un altro articolo.
La parte che poggia a terra è detta solitamente base e può essere a zoccolo chiuso o parzialmente aperto, oppure formata da piedini.
Questa base va pensata e costruita in base al peso che avrà il mobile stesso, perché dovrà sostenerlo, nel caso di mobili che poggiano a terra.
Il ripiano più basso invece viene detto fondo del mobile.
A volte all’interno dello zoccolo chiuso viene nascosta una struttura a listelli che serve a rafforzare il fondo del mobile.
Le pareti laterali vengono chiamate fianchi, mentre quelle verticali che suddividono gli spazi interni al mobile sono dette divisori.
Nella parte alta abbiamo la parete superiore, detta anche cappello o top (nel caso di tavoli o banconi).
La parete posteriore del mobile viene detta anche schiena e, proprio come la schiena umana, riveste spesso il compito di mantenere in posizione eretta tutto il mobile.
Soprattutto nel caso di mobili con struttura a pannelli (di cui ti parlerò a breve), la schiena tiene insieme fianchi, fondo e cappello conferendo rigidità al tutto.
Solitamente è in compensato, truciolato o mdf.
Nel caso di mobili aperti, si può ovviare alla presenza della schiena montando tavole o listelli a formare dei traversi che irrigidiscano la struttura del mobile stesso.
TIPOLOGIE DI STRUTTURE DEI MOBILI

Passiamo finalmente alla parte più pratica del lavoro!
Sì, lo so, a volte mi dilungo un po’ sulla parte progettuale, ma è una deformazione professionale…
Come ti dicevo nell’articolo sulla progettazione in falegnameria sono davvero convinto che la fase precedente alla realizzazione pratica sia importantissima per raggiungere un risultato ottimale.
Di conseguenza va affrontata nel modo più realistico e accurato possibile.
Comunque, passando alla pratica, abbiamo fondamentalmente 4 tipologie di costruzione tra cui scegliere per i nostri mobili:
- Costruzione a tavole
- A cornice
- Telaio portante
- Costruzione a pannelli
Andiamo ad analizzarle tutte e 4 nel dettaglio!
COSTRUZIONE DI MOBILI A TAVOLE

Come avrai già capito, nella costruzione dei mobili a tavole si usano prettamente tavole di legno massello unite fra loro con varie tecniche.
Queste tecniche te le ho già spiegate negli articoli relativi alla realizzazione di pannelli con le tavole con e senza colla quindi non tornerò sull’argomento in questo articolo.
Solitamente comunque, una volta formati i pannelli che costituiranno le parti del mobile, si cerca di mantenere le facce con le venature migliori nei punti più visibili, come le ante frontali o i fianchi che saranno a vista.
I pannelli formati dalle tavole possono essere uniti fra loro con incastri, viti, chiodi o tramite dei listelli posizionati ai 4 angoli.
Si tratta di un metodo molto antico che tuttavia viene ripreso spesso anche oggi nel caso di mobili in legno riciclato o per stili particolari.
COSTRUZIONE DI MOBILI A CORNICE

Questo metodo, di stile molto classico in voga soprattutto nel ‘700, prevede che i fianchi del mobile siano fatti con telai pannellati come le ante classiche.
Praticamente si realizzano delle cornici ad incastro con le tavole in legno massello, all’interno delle quali viene incassato un pannello di compensato, truciolato o massello.
L’accorgimento principale da prendere, soprattutto in caso di pannelli in legno massello, è di non incollare il pannello alla cornice, ma fare un incastro “a secco” e lasciare la fresata della cornice un po’ più profonda del necessario.
In questo modo il pannello ha la possibilità di lavorare in base all’umidità e ritirarsi col passare tempo senza spaccarsi o uscire dalla cornice.
Se non sai cosa sia il lavoro del legno ti consiglio di leggere questo articolo.
COSTRUZIONE DI MOBILI A TELAIO PORTANTE

Quando realizziamo un mobile con intelaiatura portante la struttura è composta solitamente da un telaio a listelli e tavole.
Su questa struttura, che può essere interna al mobile o esterna, vengono giuntati tutti i pannelli che compongono fianchi, fondo, schiena e top.
Nel caso di mobili con telaio esterno spesso, soprattutto in armadi, scaffali e comodini, il telaio svolge anche una funzione estetica decorativa e i verticali si prolungano a formare i piedi su cui poggia il mobile stesso.

Ad esempio nello stile Industrial, spesso il telaio del mobile viene realizzato in ferro o acciaio e il resto con tavole o pannelli.
COSTRUZIONE DI MOBILI A PANNELLI

Questo è probabilmente il metodo più moderno fra quelli contenuti in questo articolo.
Infatti, con l’avvento dei legni artificiali, c’è stato un dilagare di mobili con struttura a pannelli.
Spesso questi mobili, soprattutto nel caso di arredamenti economici o industriali, sono smontabili e vengono realizzati in lamellare,truciolare impiallacciato, listellare, multistrato bilaminato o compensato.
Ovviamente i bordi a vista vengono rifiniti con bordi precollati o simili.
Come avrai capito i pannelli, uniti fra loro con vari metodi (spinatura, avvitatura, tenone e mortasa etc…), formano tutti le parti del mobile stesso senza bisogno di ulteriori telai o strutture, salvo casi particolari.
Solitamente la base è formata da uno zoccolo chiuso.
Talvolta invece il mobile è fatto interamente a pannelli come una scatola chiusa e poi poggia su una struttura a listelli che funge da base.

Quindi possiamo concludere che sì, esistono 4 tipologie di struttura, ma queste possono anche mescolarsi tra loro per creare forme originali e stili differenti.
TRASPORTO DEI MOBILI
Nel progettare un mobile dobbiamo considerare anche in che modo verrà trasportato e in quale luogo sarà posizionato.
Infatti, nel caso in cui non avessimo un furgone, ad esempio, dovremo considerare una struttura smontabile.
Ad esempio potremmo realizzare un mobile i cui componenti verranno assemblati e incollati definitivamente solo una volta posizionati nel loro posto definitivo.
La stessa cosa va fatta nel caso in cui per raggiungere quel luogo si debba passare per scale strette o corridoi.
Il peso è un’altra variabile da prendere in considerazione: se sei da solo non riuscirai mai a portare un armadio a 6 ante intero al quinto piano di un palazzo…
Tutte queste considerazioni possono sembrare scontate, ma non lo sono affatto all’atto pratico.
Fidati! Te lo dico per esperienza personale.
CONCLUSIONI

L’argomento mobili come ben sai è davvero molto vasto e le cose di cui ti ho parlato in questo articolo sono solo la punta dell’iceberg di questo aspetto della Falegnameria.
C’è un mondo dietro ogni mobile!
Presto tornerò a parlarti di tutto ciò e continuerò ad esplorare insieme a te questo fantastico mondo.
Nel frattempo spero veramente che questo post ti sia piaciuto.
Come sempre ti invito a segnalarmi eventuali errori o imprecisioni all’interno di questo articolo e aiutarmi così a far crescere il blog in modo che diventi ancor di più un punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo bellissimo universo che è la Falegnameria.
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Buon lavoro e buon divertimento.
Alla prossima!
Il Wood Blogger
Bibliografia: Manuale tecnico del legno – Guida pratica per l’edilizia e gli interni, Wolfgang Nutsch – Sistemi Editoriali, 2009
Ogni mobile è classificato sulla base della sua destinazione d’uso in tre tipologie: per riporre, sostenere, sedersi.
Tre le strutture fondamentali: carcassa, base, telaio che a loro volta possono trovarsi nello stesso manufatto talvolta con varianti creative.
Grazie per il contributo Antonio!