Per realizzare un oggetto in legno, che tu sia un falegname o un appassionato di fai-da-te, devi conoscere le tipologie di viti per legno e gli utensili esistenti per l’avvitatura. Poi dovrai conoscere la tecnica e i segreti del mestiere e sarai pronto per la falegnameria!
Eccomi tornato per la Seconda Parte del Post, Falegnameria: Unioni con chiodi e viti.
Nella Prima Parte ho affrontato la questione dell’utilizzo di martello e chiodi entrando nello specifico delle varie tipologie.
Oggi invece parleremo delle unioni con le viti.
Molte persone che si avvicinano al Fai-da-te e alla Falegnameria non sanno distinguere le viti o, addirittura non hanno mai preso un cacciavite o un avvitatore in mano.
Oppure l’hanno fatto, ma non sanno bene perché hanno usato una determinata vite (magari era compresa nel kit di Ikea per montare una sedia) o una certa punta per avvitarla.
Ad un occhio inesperto le viti possono sembrare più o meno tutte uguali.
Ma non è proprio così.
Ormai avrai imparato che qui non c’è nulla di scontato, ma leggendo fino alla fine saprai che le nozioni sono molto semplici.
Le difficoltà arrivano nel metterle in pratica, ma quello dipende solo da te e da quanto tempo sei disposto ad impiegare per migliorare le tue capacità e incrementare la tua esperienza.
UNIONI CON LE VITI PER LEGNO
A differenza dell’
unione con i chiodi, che è molto
più semplice e spesso
meno efficace, l’utilizzo delle
viti giuste conferisce
maggiore resistenza e robustezza.
Infatti solitamente viene scelta per giunzioni fisse o comunque più durature.
Un’altra grande qualità delle viti è quella di essere davvero molto facili da usare e ne puoi scegliere anche di belle da vedere che possono essere un dettaglio estetico da valorizzare.
Al contrario, se vuoi, puoi anche nasconderle e renderle invisibili con alcuni stratagemmi che ti insegnerò più avanti.
Bene, mi sembra che siamo pronti per iniziare.
STRUMENTI PER AVVITARE
Come per l’articolo precedente, la prima cosa che andrò a esaminare sono gli strumenti che si possono utilizzare per avvitare e svitare.
CACCIAVITE MANUALE

Uno degli strumenti più presenti nelle case degli italiani (e non solo).
Lo utilizziamo tutti almeno una volta nella vita.
Non dovrebbe esserci nulla da dire, tranne che puoi trovarne di diverse lunghezze e diametri, con diverse punte, magnetici, multifunzione, con cricchetto, flessibili, superaccessoriati etc…
Insomma ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche!
CACCIAVITE ELETTRICO

(Credo che ormai ci sia una variante elettrica per qualsiasi strumento esistente!)
Comunque anche qui c’è poco da dire.
Puoi scegliere le punta che vuoi e avvitare e svitare con pochissima fatica.
Spesso i professionisti non lo usano, perché l’
avvitatore è molto più versatile, potente e affidabile.
TRAPANO/AVVITATORE
Il 99% delle volte è l’elettro-utensile che hobbisti e professionisti acquistano per primo.
Effettivamente, se ci pensi, è ormai praticamente indispensabile.
Ed è impensabile e folle pensare di avvitare e svitare a mano manufatti in legno.
Senza parlare del fatto che spesso le essenze sono talmente dure che non riusciremmo nemmeno ad avvitare tutta la vite…
Quindi, in poche parole, non puoi farne a meno e lavorarci è estremamente semplice.
Come sempre, dovrai fare un po’ di pratica, ma alla fine lo porterai sempre con te!
TIPOLOGIE DI VITI PER LEGNO
A seconda del lavoro che stai facendo hai la possibilità di utilizzare diverse tipologie di vite che cambiano per forma della testa, tipo di incisione, forma della punta, materiale, lunghezza, diametro ecc…
Tutte queste variabili sono fondamentali nella scelta della vite giusta per il giusto progetto.
La prima differenza che un profano può notare su diverse tipologie di viti è sicuramente nella testa.
La forma e il disegno dell’incisione superiore sono senza dubbio le caratteristiche più evidenti.
Ma anche la conformazione della punta e di tutto il corpo che si infila nel legno è fondamentale.
Andiamo a vedere le parti che compongono le viti più comuni e come scegliere quella più adatta al tuo progetto.
TESTA DELLA VITE
Come ti accennavo prima è probabilmente la parte più riconoscibile.
La prima cosa che notiamo è la piccola scanalatura sulla parte superiore che può essere:
– Vite a intaglio dritto: Detta anche “spaccata”, è sempre meno frequente a causa dello scarso grip.
– Intaglio a croce: Detta anche “a stella” il più comune, da molta sicurezza e aderenza all’avvitatore.
– Croce e dritto: è utilizzabile sia con punta dritta che a croce. Molto versatile.
– Vite a intaglio esagonale (brugola): Praticamente tutte le viti di Ikea…è sempre più comune in ogni settore.
– Torx: Simile alla brugola, ma con un incisione a forma di stella
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Immagine da www.casapratica.it/ |
Un’altra caratteristica che possiamo osservare nella testa della vite è la sua forma.
Ne esistono sostanzialmente 4:
1. Piatta: È la più semplice. Testa piatta come quella di un chiodo.
2. Conica: Sono utilissime quando vogliamo che la testa della vite stia a filo con il piano o sotto. Ha la parte inferiore a forma di tronco di cono in modo da inserirsi in una cieca precedentemente realizzata.
3. A goccia di sego (piatta o conica): Ha una testa a forma di semisfera. Può essere molto bella da vedere se scegli un certo stile per il tuo manufatto.
4. Bombata: è una testa molto importante dal punto di vista estetico, quindi sceglila solo se vuoi che si veda una volta finito il lavoro.
PUNTA E CORPO DELLA VITE
La punta e il corpo della vite sono forse le parti più importanti.
La punta è la prima a conficcarsi nel legno e deve essere resistente e funzionale.
Il corpo ha la funzione di reggere la giunzione.
Le caratteristiche fondamentali che devi valutare sono 3:
1. Materiale (Ottone zincato per legni pregiati e duri tipo l’ebano, acciaio per legni teneri e truciolati)
2. Dimensioni (Assicurati che diametro e lunghezza siano adeguati ai pezzi in cui le avviterai)
3. Configurazione ( Autofilettanti, autoperforanti, normali e chi pù ne ha più ne metta)
TIPS AND TRICKS
1. Prima di avvitare una vite in un legno duro fai un pre-foro di diametro 1 mm inferiore a quello della vite. Questo la aiuterà ad inserirsi meglio senza stressare troppo l’avvitatore.
2. Quando la fresatura della vite si rovina e la punta non ha più grip appoggia un elastico piatto sulla testa della vite.
Ritroverai il grip perduto!
3. Se usi un avvitatore elettrico calibra bene il numero di giri in modo da non rovinare la testa della vite e il pezzo in legno.
5. Se devi applicare una vite in un legno duro puoi rendere l’operazione più semplice e scorrevole passandola su una saponetta asciutta. Questo l’aiuterà a penetrare meglio nel legno.
CONCLUSIONI
Questo articolo finisce qui.
Spero che ti sia stato utile.
Comunque, se hai notato imprecisioni o vuoi suggerirmi idee o modifiche ti invito a scrivermelo nei commenti (ti ricordo che sono un apprendista e questo blog vive anche dei consigli dei lettori più esperti).
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Buon lavoro e buon divertimento.
Alla prossima!
Il Wood Blogger
Grazie mille per la disponibilità e pazienza
Grazie a te per il commento, Martino!
grazie del lucido ed esauriente contributo, ciao Antonio
Grazie a te Antonio!