Eccoci con la seconda puntata di questa piccola serie dedicata alla realizzazione di un tavolo di design in legno e vetro.
In questo articolo ti voglio raccontare come è andata la scelta e la lavorazione del legno:
- Scelta del materiale
- Scelta della tipologia di giunzione
- Tagli
- Realizzazione giunzioni e incollaggio
Le scelte preliminari, come abbiamo visto nella prima puntata di questo format, sono fondamentali e devono essere ponderate al meglio per avere un risultato finale ottimo.
In questa fase devi sforzarti di pensare al futuro: come risolverò questo problema? Cosa può succedere se faccio così? Come compenso alla mancanza di questo attrezzo?
Ovviamente l’esperienza qui diventa determinante perché, se non hai mai lavorato con una fresatrice verticale, ad esempio, non riuscirai a prevedere in anticipo tutti gli inconvenienti. Quindi le prime volte dovrai fare tanti test su materiali di scarto per verificare che una lavorazione fili liscia.
Ma passiamo alla pratica e iniziamo subito a fare i conti con la materia prima.
Tavolo in legno e vetro: scelta del materiale
Scelta del legno per il tavolo
Come anticipato nella prima puntata, ho scelto di realizzare la parte superiore del tavolo con del rovere massello.
Ma c’era un problema: non dispongo di una pialla filo-spessore nel mio garage né di una squadratrice professionale, ma solo di un piccolo banco sega di livello hobbistico.
Come avrei ottenuto tavole perfettamente intestate e prismate?
Che dimensioni dovevano avere?
E come le avrei giuntate fra loro?

Per quanto riguarda il fornitore ne ho trovato uno online abbastanza valido che si è detto disponibile a fornirmi le tavole di rovere già pronte da assemblare e, nel caso, anche già predisposte con le forature per unirle con la tecnica della spinatura.
Ho preferito acquistare le tavole senza fori perché, nel frattempo, avevo deciso di unirle con un’altra tecnica che secondo me è più affidabile in termini di resistenza.
Te ne parlerò fra poco.
Per il discorso delle dimensioni mi sono fatto inviare le tavole già intestate a misura rispetto alla lunghezza finita del tavolo e per la larghezza ho preferito tavole spesse 20 mm larghe 140 mm in modo da ridurre al minimo le deformazioni sul lato corto e limitare l’imbarcamento del tavolo.
Per questo ero già pronto a disporre seguendo la semplice regola dell’incollaggio rovesciato per creare pannelli con le tavole di cui ho parlato in passato su questo blog.

Alla fine di questo articolo troverai anche altri 3 piccoli “trucchetti” che ho applicato per limitare i movimenti del legno.
Breve storia triste: Quando avevo già iniziato a costruire il mio bel tavolo, mi sono imbattuto in un video della casa produttrice dell’originale in cui mi sono accorto che in realtà non era fatto in rovere massello, ma in listellare “nobilitato” con un piallaccio abbastanza spesso. Questo risolve diversi problemi riguardanti il “lavoro” del legno massello, molto più difficile da gestire rispetto a un listellare.
A saperlo prima mi sarei risparmiato diverse rogne…
Se non sai la differenza tra listellare e massello ti consiglio di leggere Legni artificiali più utilizzati in falegnameria.
Giunzioni per costruire il tavolo in rovere e vetro
Per quanto riguarda le giunzioni tra le tavole che compongono il top del tavolo il progetto era questo:
- Faccia superiore e inferiore: 2 pannelli formati da tavole unite con lamello
- Fasce laterali: semplici tavole rifilate a misura unite alle facce trasversali con lamello


Se non sai cosa siano spinatura e lamello leggi la Guida a giunzioni e incastri; ti servirà sicuramente se vuoi costruire un tavolo in legno fai da te e non solo.
E qui è nato il primo problema serio sulle giunzioni perché gli spigoli del tavolo originale sono spigoli vivi, con tagli a 45° perfetti!

Nel mio caso non potevo lasciare la costa del legno a vista o avrei perso totalmente l’eleganza minimal del progetto.
Ma, come dicevo prima, non ho una squadratrice professionale in garage bensì un piccolo banco sega da hobbista e anche la mia sega circolare manuale non è di qualità tale da permettermi di fare un taglio a 45° così preciso.
Quindi, dal rivenditore, mi sono fatto fornire 2 tavole con tagli a 45° su due coste (per le fasce laterali) e 4 tavole con tagli a 45° su una sola costa, per le estremità delle facce superiore e inferiore.

Adesso però ho dovuto prevedere un altro intoppo: come stringere le tavole per formare i due pannelli?
Così mi sono creato dei listelli con un incasso a 45° che accogliesse le tavole esterne prevenendo la scheggiatura degli spigoli da parte dei morsetti a tubo in fase di incollaggio.


Dimenticavo: prima di incollare fra loro le tavole per formare il top del tavolo in legno fai da te, le ho troncate a distanze diverse e incollate in lunghezza (sempre con lamello) per creare una sorta di effetto parquet sulla superficie a vista.


Tavolo di design fai da te – Rastrematura
Come puoi notare nell’immagine qui sotto, nel tavolo originale, lungo i lati corti del top ci sono questi tagli inclinati che creano una sorta di incasso a imbuto e conferiscono leggerezza ed eleganza ai pannelli.

Come potevo ottenere questo effetto con gli strumenti a mia disposizione?
In primis ho pensato che avrei potuto farlo con delle incisioni progressive al banco sega: partendo con un’incisione di pochissimi millimetri e aumentando l’altezza della lama spostando di volta in volta il pannello di pochissimo per ottenere quell’effetto.

La superficie però sarebbe venuta scalettata e comunque avrei dovuto rifinirla. Inoltre non dispongo di un piano così ampio sul mio banco e avrei dovuto ripetere questa operazione su ogni singola tavola prima di incollarle insieme a formare il pannello.
Avrei potuto fare la stessa operazione con la fresatrice verticale risolvendo il problema dell’appoggio, ma non avrei comunque risolto il problema della superficie scalettata.
Idea bocciata.
Se avessi avuto una toupie con una fresa adeguata sarebbe stato tutto più semplice, ma non ho a disposizione attrezzature così professionali.
Alla fine ho risolto con una soluzione “acrobatica”…
Avrei creato una dima per tenere il pannello in verticale e inclinato la lama del banco sega di quel tanto che bastava per creare il taglio.
Non è stato facile e mi sono dovuto far aiutare da un amico perché i due pannelli (circa 90×150 cm in rovere massello) erano abbastanza pesanti e si sbilanciavano facilmente, ma alla fine ce l’ho fatta!



Tavolo in rovere e vetro – Chiusure laterali e struttura
E per le chiusure laterali delle due estremità del tavolo?
Semplice: ho fatto un incasso tutto intorno sia sulle due facce verticali che sulle superfici trasversali con la fresatrice verticale in cui ho inserito due listelli in rovere che fanno proprio da tappo e inoltre mi aiutano a limitare l’imbarcamento dei pannelli più grandi.


A questo scopo ho anche praticato delle incisioni trasversali sulle facce nascoste con la fresatrice verticale e creato una struttura interna alla scatola che forma il top del tavolo con dei listelli in abete formando una sorta di tamburato.
Questa struttura mi ha aiutato anche per il montaggio dei due vetri, ma questo lo vedremo nel prossimo articolo…
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Buon lavoro e buon divertimento.
Alla prossima!