Consigli e strumenti per la levigatura del legno in falegnameria o fai-da-te. Saper scegliere e usare abrasivi e utensili per levigare il legno nel modo corretto.
Bentornato nel mio Diario di un Apprendista Falegname,
oggi ti parlerò di come levigare il legno con gli strumenti adatti e nel modo giusto in ogni situazione.
Anche questa, a primo impatto, può sembrare un’operazione semplice e senza intoppi.
Il discorso è sempre lo stesso e l’attenzione che si presta nello svolgimento di una lavorazione è direttamente proporzionale al risultato finale.
In parole povere: più attenzione presti in fase di lavorazione e migliore sarà il risultato.
Levigare è spesso sinonimo di carteggiare (o scartavetrare che dir si voglia).
Infatti è un’operazione che si svolge con la carta vetrata, un abrasivo solitamente applicato su un supporto che può essere di vario genere.
Si parte dal più semplice blocchetto di legno fino ad arrivare alle gigantesche levigatrici industriali.
In questo articolo andremo ad esplorare le varie tipologie di abrasivi presenti sul mercato e gli utensili più usati da hobbisti e falegnami per levigare il legno.
Alla fine ti mostrerò anche qualche piccolo trucchetto per semplificarti la vita e lavorare meglio.
Ma cominciamo dall’inizio…
GLI ABRASIVI

Gli abrasivi sono la prima cosa da comprendere se vogliamo levigare il legno nel modo corretto.
È molto probabile che ti sia capitato qualche volta di usare la carta vetrata; a casa tua avrai carteggiato una ringhiera da riverniciare, per esempio.
Ma quale carta vetrata hai scelto?
Cos’è la grana dell’abrasivo?
Con quale criterio si sceglie?
COS’È LA CARTA VETRATA

La Carta Vetrata, o più correttamente Carta Abrasiva, è appunto un abrasivo composto da un supporto (solitamente carta o rete) su cui sono incollati dei granuli di ferro o vetro ( da cui il nome “vetrata”).
A noi che lavoriamo con il legno è consigliato usare abrasivi non contenenti ferro perché quel tipo di carta abrasiva può formare delle macchie scure sulla superficie.
La carta abrasiva è commercializzata in diversi formati che corrispondono al tipo di lavorazione che si vuole effettuare o alla macchina su cui sarà montata.
Ad esempio per la levigatrice rotorbitale tonda esistono appositi dischetti di carta vetrata di vari diametri, a seconda della macchina, e con dei fori per l’aspirazione della polvere di levigatura.
Per la levigatrice a nastro esistono nastri di carta vetrata di diverse lunghezze.
Poi c’è la classica carta vetrata a metraggio che trovate in rotoli in qualsiasi negozio di ferramenta.
Una volta scelto il formato, esistono però diverse grane di Carta Abrasiva: dalla 12 alla 7000.
Questo numerino lo trovate indicato sul retro dell’abrasivo e sta ad indicare la concentrazione dei granuli che si trovano su di essa; maggiore sarà il numero indicato e maggiore sarà la finezza della levigatura e viceversa.
Solitamente in falegnameria non si va oltre la grana 600.
Quindi avremo:
- Da 12 a 20: Levigatura grossolana (levigatura preliminare del legno massello o asportazione di vecchia vernice)
- Da 60 a 120: Levigatura preliminare (superfici già piallate di legno massello o impiallacciate)
- Da 120 a 220: Ripassatura (legno massello, superfici impiallacciate e superfici trattate con prodotti ad acqua)
- Da 280 a 600: Levigatura fine (Superfici già trattate con fondo e/o vernice)
PROCEDURA DI LEVIGATURA DEL LEGNO

Quindi, per ottenere una superficie perfettamente levigata e liscia al tatto dovrai seguire una determinata procedura utilizzando più abrasivi con grane differenti.
Partendo da un massello semilavorato, dopo la piallatura, si può iniziare a levigare la superficie con una carta vetrata da 150/180.
Se invece la superficie non deve essere piallata, ma ha bisogno di una sgrossatura puoi fare un passaggio preliminare con carta da 80.
Bisogna applicare una pressione media, non troppo forte, per evitare bruciature del legno che possono formarsi soprattutto quando usiamo levigatrici elettriche a velocità elevate.
Successivamente passa ad un abrasivo più fine da 220/240 e per finire uno da 280/300.
In questo modo la superficie sarà perfettamente liscia, provare per credere!
Io, una volta levigata la superficie, solitamente passo un panno leggermente umido per rimuovere la polvere che genera la levigatura stessa.
Prova a farlo anche tu, aspetta che si asciughi e vedrai che si forma come una leggera peluria sulla superficie in legno.
Si tratta della fibra del legno che reagisce all’umidità creata e si solleva.
Basta dare una nuova leggerissima passata di carta vetrata finissima per ritrovare una superficie ancora più liscia e gradevole di prima.
A questo punto puoi rimuovere, preferibilmente soffiandola via con il compressore o pulendo con un aspiratore, la polvere dell’ultima levigatura e sei pronto per la finitura.
Solitamente anche tra una mano e l’altra di vernice si da una leggerissima levigata con grana da 300 in su.
Il procedimento vale sia per la scartavetratura manuale che con l’utilizzo di apposite macchine o elettro-utensili.
È una sequenza che applico io perché così mi è stato consigliato dal mio amico Falegname Giorgio.
Ovviamente se hai un’esperienza differente ti invito a segnalarmela nei commenti qui sotto; lo scambio di informazioni e opinioni è sempre positivo se si svolge civilmente e con rispetto.
ATTREZZI PER LA LEVIGATURA

Come ti dicevo prima esistono vari attrezzi per la levigatura del legno, che possiamo suddividere in 2 macrocategorie:
- Portatili
- Fissi
I portatili hanno spesso un sacchetto per la raccolta della polvere di levigatura, mentre i fissi sono collegati ad un impianto di aspirazione.
Qui ti indico i più utilizzati in Falegnameria:
- Levigatrice portatile a nastro
- Levigatrici orbitali e rotorbitali
- Banco Levigatrice a nastro lungo
- Levigatrice a nastro largo
- Levigatrice per bordi
LEVIGATRICE PORTATILE A NASTRO

La levigatrice portatile a nastro è molto simile nella forma ad un pialletto elettrico.
In effetti il funzionamento è più o meno lo stesso con la differenza che invece di avere un rullo con i coltelli per la piallatura ha due rulli che ruotano muovendo un nastro chiuso di abrasivo.
Viene usata solitamente per carteggiare grandi superfici, ma comunque è uno strumento molto versatile che trova grande applicazione in Falegnameria.
Ad esempio alcuni la usano fissata al banco capovolta per levigare piccoli pezzi.
LEVIGATRICE ORBITALE E ROTORBITALE

La Levigatrice Orbitale è dotata di un corpo macchina, in cui risiede il motore e l’impugnatura con i vari comandi per le regolazioni, e di un platorello con il velcro su cui si attaccano gli abrasivi.
Il platorello può essere tondo o rettagolare di diverse dimensioni a seconda del modello.
La differenza tra orbitale e rotorbitale sta proprio nel modo in cui questo platorello gira.
Infatti nella levigatrice orbitale questo ruota esclusivamente intorno all’asse centrale, come un normalissimo disco.
Nella levigatrice rotorbitale, invece, esiste una rotazione aggiuntiva: il platorello gira su sé stesso e, contemporaneamente, si muove seguendo un’orbita circolare più ampia.
Comunque se vuoi approfondire l’argomento Levigatrici Portatili clicca qui
BANCO LEVIGATRICE A NASTRO LUNGO

Si tratta di un bancone lungo 3/4 metri con un piano regolabile in altezza.
Nella parte subito sopra a questo piano ruota il nastro abrasivo che viaggia su due rulli posizionati agli estremi, uno collegato al motore che trasmette la rotazione e l’altro è un rullo che può essere regolato per modificare la tensione del nastro stesso.
Tra le due facce del nastro si trova il pattino di levigatura che viene usato dall’operatore per applicare pressione sul pezzo da levigare.
La macchina è dotata di aspiratore della polvere di levigatura.
Si tratta di un macchinario professionale e raramente lo vedrete nel garage di un hobbista, ma se mai doveste capitare in una falegnameria moderna lo incontrerete di sicuro.
BANCO LEVIGATRICE A NASTRO LARGO

Molto simile nella forma ad una pialla a spessore è dotato di più nastri abrasivi continui che scorrono su rulli orizzontali.
Nella parte inferiore della fessura in cui si infila il pezzo da levigare si trova un nastro trasportatore che lo fa scorrere sotto l’abrasivo dall’ingresso all’uscita dalla parte opposta.
Questo banco può essere dotato di uno o più rulli per disporre diverse grane di carta vetrata in modo da effettuare più fasi di cartavetratura in una sola passata.
LEVIGATRICE PER BORDI

È praticamente identico nella struttura ad un banco fresa con un nastro per la levigatura posizionato in verticale lateralmente, al posto della punta per fresare.
Si fa scorrere il pezzo sul piano orizzontale facendo aderire il bordo da levigare sul rullo.
Ovviamente anche questa macchina è dotata di aspiratore e in più è possibile variare l’angolo di levigatura per bordi che non siano ad angolo retto.
Vi si possono montare anche dei dispositivi per arrotondare o smussare i bordi.
Il PRIMO CONSIGLIO che ti do riguarda la levigatura manuale senza l’utilizzo di elettro-utensili.
Supporta sempre l’abrasivo con una superficie rigida che si adatti a quella da levigare.
Ad esempio, per una superficie stretta e corta (come il bordo di una tavola), puoi usare un blocchetto di legno leggermente più largo della superficie da levigare; per una superficie grande puoi mettere la carta su una tavoletta.
Per fermare la carta sul supporto puoi aiutarti con una graffettatrice, con dei chiodini o con del nastro biadesivo.
Se la superficie da levigare è curva o sagomata dovrai aiutarti con un supporto con una faccia che abbia una curvatura il più possibile simile a quella da levigare per avere un risultato uniforme e ottimale.
Esistono comunque in commercio dei pattini di levigatura che sono attrezzi appositi per supportare l’abrasivo e che possono essere anche sagomati con profili particolarmente elaborati.
SECONDO CONSIGLIO: assicurati che il pezzo da levigare sia asciutto: carteggiare una superficie umida può far impastare il tutto.
TERZO CONSIGLIO: evita il più possibile di piallare la superficie dopo aver carteggiato.
I granelli di abrasivo che rimangono sul legno potrebbero rovinare la lama della pialla.
QUARTO CONSIGLIO: Rispetta la venatura!
Quando carteggi cerca di andare sempre parallelamente alla fibra del legno e non incrociare, soprattutto se la finitura sarà una vernice trasparente o una tinta che lascerà la venatura a vista.
QUINTO CONSIGLIO: Anche quando usi i macchinari per la levigatura ricordati sempre di osservare le semplici, ma fondamentali regole di sicurezza di cui ti parlavo nell’articolo sui DPI per Falegnameria.
In questo caso sarebbe fondamentale indossare almeno una mascherina e degli occhiali da lavoro per proteggersi da polvere e schegge.
Se usi macchinari ti raccomando di usare anche le cuffie antirumore.
CONCLUSIONI
Spero che questo post ti sia piaciuto.
Come sempre ti invito a segnalarmi eventuali errori o imprecisioni all’interno dell’articolo e aiutarmi così a far crescere il blog in modo che diventi ancor di più un punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo bellissimo universo che è la Falegnameria.
Ti ricordo che sono un Apprendista e adoro imparare da chi, più esperto di me, sa darmi buoni consigli
Se ti fa piacere ti invito a seguirmi su Facebook, Instagram e Pinterest e ti consiglio di iscriverti al Gruppo Facebook Apprendisti Falegnami, dove potrai trovare tantissimi appassionati come noi che si scambiano idee e consigli.
Buon lavoro e buon divertimento.
Alla prossima!
Il Wood Blogger
Bibliografia: Manuale tecnico del legno – Guida pratica per l’edilizia e gli interni, Wolfgang Nutsch – Sistemi Editoriali, 2009
Complimenti! Bell’articolo, semplice, chiaro e piacevole da leggere, per me che sono proprio alle primissime armi!
Grazie mille Francesca, sono contento che ti sia piaciuto!
Ottimo articolo.
Una domanda: nel mio caso il legno eccessivamente rovinato di una porta mi ha spinto a carteggiare in profondità nella parte inferiore (quella più soggetta alle intemperie).
Tuttavia se vernicio la porta con differenti profondità di carteggiatura il risultato è a chiazze.. più scure dove il legno assorbe maggiormente.. come posso risolvere?
Ciao Zoldo, che tipo di verniciatura hai usato? Hai sostanzialmente due strade secondo me:1) Carteggiare nuovamente la porta facendo attenzione a farlo in modo omogeneo e seguendo il ciclo indicato nell’articolo. 2) Ricarteggiare e verniciare con una vernice coprente che copra la venatura naturale del legno nascondendo così il più possibile le imperfezioni della carteggiatura.
Ciao!
io dovrei carteggiare le travi del tetto, perché con il tempo si sono rovinate, quindi hanno bisogno di una ripassata… in questo caso pensavo (prima di dare una mano di impregnante) di fare una levigatura con una grana grossa (tipo 80 o 100 potrebbe andare?), e poi dare l’impregnante, perché se passo con una grana più fina l’impregnante non penetra bene in profondità… è vero? o sono solo dicerie? cosa mi consigli?
grazie!
Sinceramente non ho mai sentito questa cosa…
Molto utile. Consigli di competenza!!
Personalmente avrei bisogno di qualche link per conoscere quali tipi di accessori per minismerigliatrici hanno quale tipo di effetto.
Ne avrebbe da consigliarmi?
Grazie per il commento, Ivano! Purtroppo non ho esperienza su questo utensile quindi non posso aiutarti, mi dispiace
Ciao, io vorrei utilizzare il pallet per un lavoretto per mio figli, ovvero la caserma della polizia.
Quindi se io levigo un pò la superficie con una grammatura fine?
Grazie
Ciao, solitamente i pallet hanno una superficie abbastanza grezza. Ti consiglio di partire prima con una carta almeno da 100 e poi passare a grammature più fini. Indossa sempre la mascherina soprattutto con questi materiali che spesso vengono trattati con sostanze tossiche. Per questo sinceramente ti sconsiglierei di usarlo per giochi che maneggeranno i bambini.
Quale mi consiglia?
Qualche anno fa ho sistemato le sedie di casa e sono venute molto bene e mi avevano fatto i complimenti… Adesso che mio figlio mi ha fatto questa richiesta pensavo di farlo io e pensavo al pellet dato che ne ho molto se mi consiglia altro ben venga
Grazie
Secondo me è meglio usare un lamellare di abete. C’è meno lavoro di levigatura da fare e puoi fartelo tagliare direttamente a misura dal venditore se non hai una sega circolare. Poi è comunque un materiale più pulito. Comunque si fanno moltissimi lavori con i pallet e se ne hai a disposizione usalo pure, ma ti consiglio di prendere le precauzioni che ti dicevo
Ciao, grazie in anticipo per il consiglio, ho le pareti ricoperte di assi di legno e con il tempo si sono formate delle parti piu’ chiare e delle parti piu’ scure (ad esempio dove c’erano i quadri!). Volevo cartavetrare per togliere i segni del tempo, che tipo di grana mi consiglieresti ? secondo te dopo dovrei mettere una cera/impregnante ma vorrei mantenere il colore neutro del legno, cioé non scurirlo. Mi suggerisci qualcosa Grazie
Ciao Ezio, per il tuo caso ti consiglio di usare una grana molto aggressiva tipo una 40 o 60 per iniziare e rimuovere le parti più scurite dal tempo. Poi segui sempre i consigli dell’articolo andando ad aumentare la grana fino ad arrivare ad una 320 per avere una superficie sufficientemente liscia. Come finitura, per mantenere il colore naturale del legno puoi dare una mano di turapori trasparente e poi una finitura sempre trasparente opaca o lucida a seconda dei tuoi gusti
Ciao, complimenti per l’articolo, interessantissimo e molto chiaro. Posso chiederti per quanto tempo si deve carteggiare per ogni grana, volendo avere un tavolo bello liscio e lucido? Minuti per ogni grana? Forse ore?
Grazie
Ciao Mauro, grazie! Dipende dal tipo di legno e dalle condizioni di partenza. Comunque in linea di massima si capisce al tatto e alla vista. Le passate devono essere abbastanza veloci o rischi di creare avvallamenti soprattutto con le grane più aggressive.