RESTAURO DI UNA PIALLA STANLEY VINTAGE

Come ho affrontato il restauro di una pialla Stanley vintage acquistata all’asta su ebay.

Bentornato nel mio Diario di Apprendista Falegname!

Oggi ti racconto di come ho restaurato una Pialla Manuale Stanley Vintage.

Qualche giorno fa, mentre scrollavo la home di Facebook, mi è comparso il post di un amico, esperto restauratore e conoscitore di utensili vintage, che consigliava di acquistare una pialla all’asta su Ebay.

Restauro pialla Stanley
L’annuncio di Ebay

Incuriosito dal post ho cliccato sul link e mi sono ritrovato di fronte le foto di una vecchia pialla in metallo arrugginita.

Ho visto che l’asta sarebbe scaduta di lì a 30 minuti circa e, senza pensarci troppo ho fatto un’offerta di 1 euro superiore all’ultima che ammontava a pochi euro.

Ti dico sinceramente che non ci speravo troppo.

Non sono un esperto di pialle vintage, ma mi fidavo del consiglio dell’amico e da un primo sguardo alle foto mi sembrava che fosse un oggetto con una buona solidità.

Se hai letto un po’ dei miei articoli avrai capito ormai che sono un patito di piallatura manuale.

Così, lanciata l’offerta, ho smesso di perdere tempo sui social e mi sono messo al lavoro.

Ero talmente preso dal mio daffare che mi sono completamente dimenticato dell’asta.

Trascorsi circa 40 minuti ricevo un’email:“Complimenti, ti sei aggiudicato l’asta!”.

Ti confesso che ci ho messo un po’ a realizzare, ma quando mi sono reso conto ho letteralmente esultato!

Passati pochi attimi però ho iniziato a sentire il classico senso di colpa di chi acquista senza pensare.

Una vocina dentro di me mi diceva: “E se avessi preso una fregatura?”

Così, in base alle foto dell’annuncio, ho iniziato a fare ricerche online e ho scoperto che si trattava di una Stanley quasi completamente originale se non per il lever cap della Record.

Purtroppo le immagini non erano così chiare da capire perfettamente il periodo di produzione, ma si trattava senza dubbio di una pialla Made in USA, a detta di molti, le migliori Stanley!

Quindi mi sono tranquillizzato, ma non del tutto.

Magari era stata utilizzata male e conservata peggio e in quel caso sarebbe stata praticamente inutilizzabile.

Comunque non sono uno che si fascia la testa prima di rompersela e ho atteso pazientemente di riceverla prima di saltare a conclusioni affrettate.

Ho pensato: anche se non dovesse essere utilizzabile per lavorare, la userò come soprammobile!

Dopotutto è un bell’oggetto anche solo da vedere.

PRIMO IMPATTO

Restauro pialla Stanley
La pialla appena arrivata

Non vi nascondo che ero abbastanza ansioso quando ho ricevuto il pacco.

L’ho scartato in fretta, ma allo stesso tempo prestando attenzione a non danneggiarne il contenuto.

La pialla era stata ben imballata con 2 fogli di pluriball e non sembrava danneggiata dal trasporto.

Il classico odore dei vecchi utensili si è sprigionato dalla scatola appena aperta ed è stato subito amore…

Bellissima!

Con quel peso e quella sicurezza che solo un utensile di grande qualità può trasmettere.

Ho iniziato subito a studiarla nei minimi dettagli.

Per prima cosa ho notato che le impugnature in legno, a parte qualche piccolo graffio, erano in ottime condizioni.

La pialla aveva una patina di ruggine e qualche piccolo truciolo annidato negli angolini, ma si capiva bene che sotto quello strato accumulato negli anni si nascondeva un gioiello.

L’altro dettaglio che sono andato subito a controllare è stato il codice di fabbricazione che si trova subito dietro al frog: “U.S. PAT / APR-19-10”

Dopo una breve ma attenta ricerca ho scoperto che si tratta per la precisione di una Stanley Bailey N°4 Type 13 fabbricata negli Stati Uniti tra il 1925 e il 1928.

Ha qualche annetto la bambina…

Ma smontandola ho notato subito l’ottimo stato in cui era stata conservata e trattata.

Infatti presentava graffi e piccole ammaccature tipiche della lavorazione, ma nulla che potesse comprometterne l’utilizzo.

Ero felice!

RIMOZIONE DELLA RUGGINE

Ok, è il momento di ripulire questa bellezza dalla patina dell’età!

Ho cercato sul web qualche metodo per togliere la ruggine senza rovinare il materiale e la verniciatura originale che, essendo in buono stato, volevo mantenere.

In realtà ho trovato molti metodi, ma nessuno di questi mi ha convinto veramente.

Così ho chiesto consiglio a Giorgio, mio amico e Cicerone nel mondo della Falegnameria.

Lui non solo mi ha consigliato, ma, forse colpito dal pezzo di storia che avevo portato nel suo laboratorio, si è offerto di aiutarmi in prima persona con il restauro.

Quindi, dopo aver smontato e studiato ogni singolo pezzo, ha iniziato a pulire tutte le componenti metalliche con una spazzolata leggera e attenta di scotch-brite.

Restauro pialla Stanley
Giorgio rimuove la ruggine con la spazzola scotch-brite

Io nel frattempo, con l’aiuto di una mini smerigliatrice e prestando la massima attenzione, mi sono occupato della parte superiore della base, quella con più angoli e incavature.

Restauro pialla Stanley
Parte superiore della base

Il risultato è stato apprezzabile e non abbiamo riscontrato, una volta eliminata tutta la ruggine, grandi difetti che potessero impedire l’utilizzo della pialla.

Anzi, tutte le parti si presentavano in ottimo stato!

Abbiamo dovuto sostituire solo le due rondelline delle viti che servono ad attaccare il frog alla base.

A proposito di viti, tutte quante erano state mantenute benissimo e ben oliate.

Una bella spazzolata è stata riservata anche al pomello in ottone di regolazione della profondità di piallatura.

Restauro pialla Stanley
Pomello di regolazione e vite dell’impugnatura

AFFILATURA

Qui è entrato pienamente in gioco Giorgio.

Vista la mia scarsa esperienza con l’affilatura ho deciso di affidarmi totalmente alle sue mani.

Giorgio ha notato subito che la lama non era stata affilata correttamente ed il filo, oltre ad essere tagliente solo per pochi decimi di millimetro, era anche storto.

Così, purtroppo lontano dai miei occhi, ha rettificato il filo e l’ha affilato correttamente.

Risultato eccellente!

Ma lo verificheremo solo con il test finale.

RETTIFICA DELLA SUOLA

Restauro pialla Stanley
Rettifica della suola

Questa è un’operazione di manutenzione quasi di routine.

Infatti dopo un po’ di tempo che si lavora con una pialla manuale, bisognerebbe verificare che la suola sia sempre ben spianata.

C’è un metodo abbastanza semplice che puoi utilizzare.

Posiziona una striscia di carta vetrata su un piano ben dritto e rigido.

Può essere una lastra di marmo, di vetro spesso almeno 10 mm (per evitare che fletta) o il piano di una pialla a filo.

Fai dei segni con un pennarello sulla suola.

Fai scorrere la pialla, senza la lama, sulla carta vetrata simulando l’azione della piallatura.

Se la suola non è perfettamente rettificata vedrai che i segni tracciati si cancelleranno in modo irregolare.

Continua con questa operazione finché non avrai un risultato ottimale.

Restauro pialla Stanley
Prima e dopo la rettifica della suola

Nel mio caso non ho avuto bisogno di fare segni col pennarello, ma mi sono aiutato con la patina già presente.

Inoltre, nonostante gli anni, la suola di questa Stanley era praticamente perfetta.

RISULTATO FINALE

Restauro pialla Stanley
Finito il restauro: bella come il sole!

Dopo una buona oliata con Fidoil e una passata di cera sulle impugnature in legno, ho riassemblato la pialla.

Sono davvero felice di averla acquistata!

Lavorarci è una vera goduria e tutti gli amici che vengono nel mio laboratorio vogliono provarla…ma vi confesso che sono un po’ geloso e la tengo sempre nascosta, quando non la uso.

Guarda la differenza tra prima e dopo il restauro:

Restauro pialla Stanley
Prima e dopo il restauro

Sono davvero soddisfatto!

E pialla da Dio!!!

CONCLUSIONI

Spero che il post ti sia piaciuto.

Come sempre ti invito a segnalarmi eventuali errori o imprecisioni all’interno di questo articolo e aiutarmi così a far crescere il blog in modo che diventi ancor di più un punto di riferimento per tutti gli appassionati di questo bellissimo universo che è la Falegnameria.

Se ti fa piacere ti invito a seguirmi su Facebook, Instagram e Pinterest e ti consiglio di iscriverti al Gruppo Facebook Apprendisti Falegnami, dove potrai trovare tantissimi appassionati come noi che si scambiano idee e consigli.

Buon lavoro e buon divertimento.

Alla prossima!

Il Wood Blogger

4 pensieri su “RESTAURO DI UNA PIALLA STANLEY VINTAGE”

  1. Io credo sia preferibile tenere dentro la lama durante il rifacimento del piano, facendo si che non esca, in questo modo la pialla ha la stessa tensione che avrà durante l’utilizzo, quindi il piano non si storce.

  2. Ci sono due tipi di restauro.Quello conservativo e quello di uso. Io avrei preferito, visto l’entusiasmo con cui ne parli , un restauro di tipo conservativo,cioè una sommaria pulizia,la eventuale sostituzione delle rondelle rotte che in realtà sono poca cosa e stop. Avrei lasciato la patina di ruggine del tempo che la rendeva piu’affascinante e non così con una livrea messa a nuovo. Ma e’ questione di gusti.

    1. Ciao Gaetano, personalmente l’ho acquistata proprio per utilizzarla e ho preferito restaurarla con quell’obiettivo. Grazie per il tuo commento!

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